Tutti i progetti realizzati fino ad oggi sono stati costruiti con l’assenso e la partecipazione attiva degli abitanti del luogo, come risposta alle loro esigenze.
Condividendo la nascita e la crescita di un progetto, l’intera comunità locale diventa proprietaria morale e custode di tutto.
“Le comunità locali devono essere coinvolte nei lavori, dato che non sono fatti per me ma
a favore loro. Hanno bisogno di sentire necessario il loro contributo: quando c’è un
progetto da realizzare io li coinvolgo. Un giorno dovrò necessariamente lasciare queste
comunità e questi villaggi …ma che sentano che tutto quello che è stato fatto, l’abbiamo
fatto insieme”.cit. Padre Jean, da un frammento del documentario”ACL75 in Movimento verso l’Africa”
La situazione idrica nei villaggi dell’entroterra togolese è estremamente disagiata. Le persone più fortunate vivono nei pressi di stagni o pozze di acqua ferma.
Il livello di analfabetismo in Togo è altissimo, solo un terzo della popolazione ha la possibilità di frequentare la scuola e raggiunge (al massimo) la licenza media.
Nel 2000 è iniziato il “Programma Borsa di Studio”, una donazione annua contenuta che permette a un bimbo di intraprendere un percorso di studi.
Nel 2000 è iniziato il “Programma Borsa di Studio”, una donazione annua contenuta che permette a un bimbo di intraprendere un percorso di studi.
Ad occuparsi concretamente delle finiture e dell’allestimento della falegnameria è stato un gruppo di volontari Veronesi guidati da Paolo Montresor.
Uno tra i numerosi problemi che hanno grande impatto nelle comunita’ è la mancanza di energia elettrica nei villaggi.
La costruzione di strutture ha ben presto evidenziato la necessita’ di sostenere attivita’ svolte nelle stesse strutture e il bisogno di reperire materiale idoneo.